Il Museo Nazionale di Storia della Croazia inaugura a Zagabria, il 28 novembre alle ore 14.00, nella Biblioteca Universitaria Nazionale, la mostra internazionale Navigli dell’Adriatico e dello Ionio in Età Moderna (1650-1850).

La mostra nasce dall’analisi di un’imponente mole documentaria del Settecento riguardante movimenti delle imbarcazioni nei porti, confraternite dei marinai, ruoli di capitani e armatori marittimi, carte amministrative, prove di fortuna ecc., reperiti negli archivi di diverse località, i Regesti marittimi croati voll. I-IV, dallo studioso croato Nikola Čolak (1914 – 1996). Questa straordinaria documentazione è stata recentemente pubblicata da Zrinka Podhraški Čizmek che ha preso in esame oltre 25.000 menzioni di navigli, suddividendoli e classificandoli a seconda della specifica tipologia, giovandosi anche della collaborazione di studiosi ed esperti italiani, croati, greci e montenegrini. Questa impegnativa impresa, appaiata da una meticolosa ricerca iconografica, ha poi permesso la ricostruzione pittorica di 62 imbarcazioni grazie alla valentia artistica di Luigi Divari, esperto di marineria storica.
Dopo l’apertura a Pesaro nel 2024 e a Cupra Marittima nel 2025, il programma è che viaggi nel 2026 e 2027 in varie località concordate: Zadar, Krk, Trieste, Pula, Rijeka, Bakar, Lošinj, Split, Korčula, Dubrovnik, Kotor e Atene.
Responsabili dell’ideazione ed esecuzione delle mostre e dei cataloghi a Pesaro e Zagabria:
Maria Lucia De Nicolò, direzione scientifica del Museo della Marineria Washington Patrignani, Pesaro;
Matea Brstilo Rešetar, direttrice del Museo Nazionale di Storia della Croazia, Zagabria;
Zrinka Podhraški Čizmek, ideatrice della mostra, docente alla Facoltà di Studi Croati dell’Università di Zagabria;
Luigi Divari, autore dei disegni della mostra, Venezia – Museo della Marineria di Pesaro.
Testi aggiuntivi:
“Il Museo Nazionale di Storia della Croazia, quale istituzione nazionale di salvaguardia del patrimonio culturale, ha il compito di riconoscere, presentare e promuovere temi che consentano una comprensione più profonda della storia croata nelle sue diverse dimensioni e nei suoi contesti.
In questo contesto, abbiamo riconosciuto l’importanza del lavoro scientifico di Zrinka Podhraški Čizmek nell’elaborazione dei regesti marittimi, un ambito di ricerca che, pur essendo di notevole rilevanza scientifica, finora non è uscito dal ristretto circolo accademico. La sua ricerca ha inoltre trovato concreta realizzazione nell’esposizione Navigli dell’Adriatico e dello Ionio in Età Moderna (1650-1850) dove l’analisi scientifica astratta è stata sapientemente tradotta in una narrazione museale fruibile da un pubblico più ampio. La prima presentazione del progetto e della mostra ha avuto luogo nel 2024 presso il Museo Marittimo di Pesaro. Oggi, nel 2025, attraverso l’esposizione Navigli dell’Adriatico e dello Ionio in Età Moderna (1650-1850) presentiamo al pubblico un fenomeno storico di più ampio respiro: i navigli come elemento fondamentale della vita marittima, commerciale, militare e quotidiana nell’area del Mare Adriatico e del Mar Ionio durante l’Età Moderna. Grazie al rigoroso e appassionato lavoro scientifico di Zrinka Podhraški Čizmek, proprio i regesti marittimi sono divenuti la chiave per una comprensione più profonda del ruolo dell’Adriatico nello spazio marittimo mediterraneo e globale, al di là della geografia, come luogo d’incontro, di scambio e di legami duraturi”.
Matea Brstilo Rešetar
Direttrice del Museo Nazionale di Storia della Croazia
“La mostra internazionale Jadransko i jonsko brodovlje u novom vijeku (1650-1850) / Navigli dell’Adriatico e dello Ionio in Età Moderna (1650-1850) / Τα πλοία της Αδριατικής και του Ιονίου στους Νεότερους Χρόνους (1650-1850) / Adriatic and Ionian Ships in the Modern Age (1650-1850) corrisponde per molti versi a questa prospettiva a lungo termine che offre una visione dei mari Adriatico e Ionio. Al centro dell’idea e della sua realizzazione si trova la storia familiare di un nonno e di una nipote, che dura decenni. Nikola Čolak (Janjevo, 1914 – Padova, 1996), storico croato, ha dedicato gran parte della sua vita al progetto dei Regesti Marittimi Croati, ossia alla raccolta di materiale archivistico da entrambe le sponde del mare per lo studio della storia dell’Adriatico e della sua navigazione. Ha individuato il nucleo principale della documentazione nei materiali del XVIII secolo, costituendo così un corpus di circa 100.000 documenti raccolti nel corso di diversi decenni. La storica Zrinka Podhraški Čizmek continua a sviluppare le basi poste da suo nonno Nikola Čolak. Innanzitutto attraverso il suo lavoro di ricerca, che prosegue ancora oggi, e poi anche mediante l’ideazione di una grande piattaforma multidisciplinare e l’applicazione di metodi innovativi di analisi.
Le fondamenta della mostra sono state costruite grazie a una lunga raccolta di documenti che richiamano l’attenzione su circa 25.500 menzioni di diversi tipi di imbarcazioni. L’analisi concreta ha permesso di individuare 66 tipi di imbarcazioni, di cui qui presentati 62, ricostruiti direttamente sulla base del materiale d’archivio. Particolarmente significativo è anche che questo sia stato realizzato attraverso un approccio transdisciplinare e interistituzionale, impostato da Zrinka Podhraški Čizmek. Posso affermare, senza alcuna modestia, che questo approccio rappresenti un caso quasi senza precedenti nella storiografia”.
Filip Šimetin Šegvić
Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Zagabria
“La mostra e la sua storia – Il Progetto CROMARESHIP
La mostra nasce dall’analisi di ca 20.000 documenti del Settecento prodotti da varie cancellerie adriatiche e ionie, registrazioni di entrate ed uscite dai porti, registrazioni nelle scuole o confraternite di marinai, capitani e padroni iscritti, lettere dei consoli, prove di fortuna, raccolti dallo studioso croato Nikola Čolak (Janjevo 1914 – Padova 1996) nella collana dei Regesti marittimi croati del Settecento, voll. I-IV (RMC I-IV). L’autrice, Zrinka Podhraški Čizmek, ha analizzato ca 25.500 menzioni di navigli dai documenti suddividendoli e classificandoli per nominativi differenti, sistematizzandoli con metodo storiografico, ulteriormente arricchito grazie ad una piattaforma di consultazione con studiosi ed esperti di marineria italiani, croati, greci e montenegrini (fra cui Vermiglio Ricci, Lovorka Čoralić, Željko Brguljan, Željko Skomeršić, Ljubomir Radić, Tea Marinović, Đivo Bašić, Slaven Bertoša, Ilija Mlinarević ed in particolar modo Mateo Bratanić e Gerassimos Pagratis che si sono inseriti nella mostra anche attraverso la traduzione dei testi in inglese e greco). La parte iconografica, data dall’impulso di Maria Lucia De Nicolò, coordinatrice e curatrice dell’allestimento italiano della mostra, è stata magistralmente esplicata dalla maestria della mano artista di Luigi Divari, autore dei disegni. Nell’ambito del progetto CROMARESHIP, il Museo Nazionale di Storia della Croazia, sotto la direzione di Matea Brstilo Rešetar, ha allestito a Zagabria l’intera esposizione, interpretata visivamente dagli artisti Iva Grazia Di Giusto Gamulin e Ljubo Gamulin”.
Zrinka Podhraški Čizmek
Dipartimento di Storia della Facoltà di Studi Croati, Università di Zagreb
“La nomina di Pesaro capitale italiana della cultura per il 2024 è servita da stimolo nella realizzazione della mostra. Si è intessuta nel 2021, una rete di collaborazioni esterne con la formazione di un valente staff operativo, formato da studiosi ed esperti di vari istituti di cultura, università, accademie, musei, in stretto contatto con l’ideatrice della mostra che ha anche sapientemente coordinato e diretto tutta l’impostazione del lavoro e la raccolta dei materiali, documentari e iconografici, rimessi poi ulteriormente nel 2023 all’analisi e alla ricostruzione pittorica di Luigi Divari, fine conoscitore delle tipologie navali adriatiche e della storia della navigazione, nonché abilissimo disegnatore, per la creazione di schede iconografiche raffiguranti oltre sessanta tipologie navali. L’opera di Zrinka Podhraški Čizmek per l’organizzazione della mostra Navigli dell’Adriatico e dello Ionio in età moderna (1650-1850) è stata davvero instancabile. La mostra, infatti, si basa sull’esame approfondito di ca. 20.000 documenti del secolo XVIII (Regesti marittimi croati voll. I-IV), con il supporto scientifico di oltre una ventina di esperti e sedici diverse istituzioni internazionali. Si apre nella primavera 2024 a Pesaro nella sede storica del Museo della Marineria di Pesaro e diventerà itinerante in varie località delle due sponde durante il biennio 2025-2026. L‘impostazione scientifica e la curatela di Zrinka Podhraški Čizmek sono state fondamentali nella riuscita di questa non facile impresa culturale, sapientemente costruita attraverso una valida rete di relazioni transfrontaliere, che, in qualche modo, rimane fortemente connessa anche con l’identità marittima di Pesaro, oggi capitale italiana della cultura”.
Maria Lucia De Nicolò
Università di Bologna, direttore del Museo della Marineria di Pesaro
“Le tipologie dei velieri elaborati scientificamente e presentati sui pannelli sono il risultato della ricerca storica di documenti scritti e immagini. Un gran numero di navigli di tipologie diverse, che si manifestano principalmente nella forma dello scafo e delle varie attrezzature, confermano l’ingegno e l’acume degli uomini di mare che hanno vissuto sulle rive dell’Adriatico e dello Ionio, la cui navigazione non si ferma solo a queste acque, ma, nel periodo osservato, si estende al Mediterraneo e ad altri oceani. Questa esposizione è proprio un omaggio all’abilità umana, al coraggio e all’impegno con cui si dimostra che il mare non divide ma unisce. Come una volta nella navigazione, così oggi questa mostra, ha riunito un gruppo eccezionale di ricercatori che, guidati da Zrinka Podhraški Čizmek, hanno ricreato il mondo di un tempo”.
Mateo Bratanić
Dipartimento di Storia, Università di Zadar
“Uno studio sistematico come quello coordinato da Zrinka Podhraški Čizmek permette di confrontare l’attività cantieristica della regione ionica con quella adriatica, data la ricchezza di dettagli e illustrazioni. Date queste premesse e coordinate penso che i dati contenuti in questo volume costituiscano un valido contributo ed un notevole impulso alla ricerca sulla storia delle cantieristiche adriatica e ionica”.
Gerassimos D. Pagratis
Università Nazionale e Capodistriaca di Atene (Laboratorio di Storia e Storiografia Italiana)

