Nel “cutter”, imbarcazione conosciuta anche con il nome di “Derivone romagnolo” perché ridisegnata in Romagna, risulta un tipo navale a vela, inizialmente ad un solo albero (armo Sloop), poi, in anni ’60, con due (armo Ketch), caratterizzata da una facile governabilità fin dalla battigia, con deriva e timone mobile. Questo legno da diporto, dalle linee eleganti e di comodo trasporto di passeggeri, almeno dagli anni Cinquanta del Novecento, ha caratterizzato le escursioni estive nel medio Adriatico andando a sostituirsi alle lancette tradizionali che i pescatori, da giugno a settembre mettevano a disposizione della società vacanziera, per offrire alla colonia dei ‘bagnanti’, coltre alla piacevolezza di passeggiate sul mare lungo la costa, anche un’efficace terapia nelle ore mattutine, grazie alla respirazione dello jodio. La prima comparsa del cutter come ‘barca balneare’ parte da Riccione e da Cattolica per diffondersi poi anche su altre arre del Mediterraneo.
